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Pietralata Via delle Cave di Pietralata

"Un bando in concessione avrebbe salvato gli asili", i nidi del Tiburtino verso lo sfratto

Le strutture hanno ricevuto la lettera di sgombero nel dicembre del 2017

Non si placano le polemiche sulla chiusura dei nidi convenzionati al Tiburtino: due delle quattro strutture saranno a gestione dirette, altre due destinate a usi non ancora resi noti. Mamme e educatrici non si arrendano e manifestano il proprio dissenso in tutte le sedi possibili: lo hanno fatto al mercato di Casal de’ Pazzi, in Municipio occupando l’aula, lo hanno fatto lunedì pomeriggio a Villa Farinacci. Le cooperative che gestiscono attualmente le strutture hanno ricevuto il 29 dicembre una lettera di sfratto, a loro è stato chiesto di lasciare i locali entro il 31 luglio: uno sgombero che comporta il licenziamento delle educatrici e la “dispersione” dei bambini in altre strutture. (QUI TUTTA LA STORIA)

"Sarebbe stato sufficiente una tto di indirizzo"

E mentre la presidente Della Casa assicura “Abbiamo anticipato di qualche giorno un appuntamento che avevamo già preso con altre sigle sindacali e abbiamo dimostrato di avere interesse a trovare una soluzione per salvaguardare i posti di lavoro”, il Partito Democratico tuona: “I nidi potevano essere salvati e con loro le educatrici inserendo le strutture in un bando di concessione”. È Emiliano Sciascia a spiegare: “La Presidente del Municipio a ottobre del 2017 aveva richiesto, con nota scritta, all'Assessore Baldassarre di inserire i quattro nidi in convenzione all'interno del bando dei nidi in concessione di Roma Capitale – ha aggiunto - A questa sua disponibilità, rispondeva il Dipartimento Politiche Educative indicando anche il percorso amministrativo necessario: un provvedimento dell'organo politico (di consiglio o di giunta) che avrebbe dovuto adottare un provvedimento che richiedeva, appunto, di inserire quelle strutture nel bando dei nidi in concessione”. 

Il PD: "La presidente ceda la delega alla scuola"

"In seguito, tale atto approvato si sarebbe dovuto trasferire al Dipartimento che avrebbe predisposto apposita delibera da sottoporre al Consiglio comunale. Ma da ottobre 2017 ad oggi non si è adottato alcun provvedimento che andasse in questa direzione. Perché?" è la domanda che il PD si è posto. "Mercoledì 9 maggio, durante la seduta di consiglio, le opposizioni unite hanno presentato una mozione che chiedeva, tra le altre cose, di emettere un bando di concessione per le quattro strutture interessate, al fine di poter emettere proroga tecnica che avrebbe garantito il posto di lavoro ad ottanta lavoratrici. La Presidente, presente in aula, come vota? Contro - ha concluso Sciascia - Da ottobre 2017 a maggio 2018 cambia idea e vota contro ad una sua stessa proposta. Credo sia sempre più necessario, per il bene dei servizi educativi municipali, che la Presidente ceda la delega alla Scuola. Per il bene di tutti". 

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