Fabbriche in disuso alla Tiburtina Valley, dopo l'abbandono arriva l'occupazione

Prima industrie fiorenti, poi capannoni in disuso con tutte le conseguenze che da questo derivano. Siamo su via Tiburtina, in quel tratto della via consolare meglio conosciuto come 'Tiburtina Valley'. Con la chiusura delle fabbriche, anche i servizi sono stati interrotti, almeno su carta. Il servizio di raccolta dei rifiuti stradali, ad esempio, non solo non effettua la raccolta ma ha eliminato i cassonetti su strada. A questo poi si aggiunge l'occupazione degli stabili. 

"L’area è stata progressivamente dimenticata dalle istituzioni - racconta a Roma Today la comproprietaria di uno degli stabili - addirittura l’Ama ha tolto i cassonetti per la raccolta dei rifiuti, e nonostante non sembri intenzionata a riposizionarli, ci chiede ancora di pagare la Tasi". I capannoni in questione si trovano tra i civici 74 e 78 di via Vannini, nella zona della Tiburtina Valley, appunto. "I due stabili sono divisi da una muraglia di rifiuti - continua ancora - l'Ama è completamente latitante".

E sulle occupazioni, è ancora la compropritaria dello stabile di via Vannina a fornire altre indicazioni: "Nell'azienda in disuso al civico 74 sono presenti circa 50 extracomunitari, espulsi dai centri di accoglienza per cattiva condotta". Poi aggiunge: "Con il parziale sgombero del campo rom di via di Salone, avvenuto nell’aprile 2015, molte famiglie si sono riversate nell’area occupando i capannoni industriali - prosegue - a nulla valgono denunce e richieste presso il Municipio che risulta completamente inattivo, addirittura pensiamo che continuino ad erogare agli occupanti luce e gas". 

Infine, si chiede: "Perché l’amministrazione comunale non acquista i capannoni al solo valore catastale, senza speculazione, considerando che i proprietari devono pagare Imu e Tasi e non possono neanche entrare nella loro proprietà?". 

Capannoni occupati sulla Tiburtina Valley