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Settecamini Tor Cervara / Via Tiburtina

Tiburtina, si fermano i lavori per il raddoppio: gli operai senza stipendio sono in sciopero da tre giorni

Sciascia scrive a Tronca: "E' necessario sbloccare il pagamento degli stipendi ai lavoratori e garantire la prosecuzione dei lavori sulla Via Tiburtina"

Hanno dichiarato lo stato di agitazione lo scorso 6 ottobre e da tre giorni, i lavoratori della Tiburtina Scarl sono in sciopero. Così, gli operai impegnati nei lavori di raddoppio della via Tiburitna, dipendenti dalla Tiburtina Scarl, afferente al consorzio Tecnis, hanno incrociato le braccia e da giorni, ormai, sono al freddo a portare avanti la loro protesta. Un presidio fisso, presso il campo base di via Tiburtina, dunque, a cui partecipano oltre 40 operai, tra cui anche anziani, che non percepiscono lo stipendio da mesi. "Siamo in attesa di ricevere la retribuzione dei mesi di settembre e ottobre 2015, purtroppo visto il disagio economico che stiano vivendo ci vediamo costretti a stoppare le attività lavorative", recita una nota diffusa dalle sigle sindacali. 

Operai della Tiburtina Scarl in sciopero

Ad esprimere solidarietà agli operai della Tiburtina Scarl, le associazioni di quartiere, come Settecamini Quartiere di Roma e l'istituzione municipale. Il minisindaco Emiliano Sciascia, infatti, proprio nella giornata di oggi ha scritto al commissario Tronca per chiedere un incontro che consenta di individuare una soluzione rapida del problema. Già perché oltre il danno personale, rappresentato appunto dalla mancata retribuzione, anche i lavori per il raddoppio della Tiburtina, già nervo scoperto dell'intera area, sono fermi. 

"Questa mattina ho voluto incontrare le sigle sindacali FILCA CISL, FILLEA CGIL, FENEAL UIL e una delegazione di operai della ditta Tiburtina Scarl che sta eseguendo i lavori del raddoppio della via Tiburtina, nel tratto che va dal Gra a Settecamini, dichiara Emiliano Sciascia, presidente del Municipio IV. In merito alle motivazioni legate allo sciopero, il minisindaco puntualizza: "Da tre mesi questi operai, una ottantina in totale, non percepiscono lo stipendio e da tre giorni hanno incrociato le braccia e stanno protestando proprio sul tratto di strada oggetto dei lavori. Il blocco degli stipendi è stato aggravato da difficoltà dell'impresa in relazione a provvedimenti cautelari connessi a procedimenti penali". 

Sulla sorte degli operai in sciopero, il minisindaco, chiarisce: "Ad oggi gli operai sono ancora in attesa che venga nominato un commissario straordinario che garantisca l'ordinaria amministrazione e consenta loro di avere almeno le retribuzioni salariali dei prossimi mesi, mentre nulla si potrà fare, nell'immediato, circa i mesi non retribuiti". Un caso di illegalità diffusa, come definito da Sciascia: "È l'ennesima situazione, dopo quella dei lavoratori della Tevere Tpl, che mette in evidenza quanto siano sempre le categorie più deboli a pagare le conseguenze di insolvenze o di fenomeni di illegalità diffusa, che debbono essere perseguiti tutelando però quei lavoratori che non c'entrano nulla con queste malsane pratiche".

Infine, l'appello a Tronca: "Oggi stesso ho inviato la richiesta di un incontro urgente al commissario Tronca, per lavorare assieme ad una risoluzione rapida di tale situazione, sostenendo  peraltro una richiesta avanzata dalle sigle sindacali al Dipartimento Lavori Pubblici, già lo scorso 19 novembre". Su quanto si debba fare per risolvere il problema, Sciascia non ha alcun dubbio: "Oggi è necessario sbloccare il pagamento degli stipendi ai lavoratori e garantire la prosecuzione dei lavori sulla Via Tiburtina, ribadendo, così, sia il sacrosanto diritto allo stipendio, giustamente rivendicato dagli operai, che la necessità di prosecuzione e chiusura di questa opera pubblica, che ormai dura da più di dieci anni e che, solo negli ultimi tempi,  aveva cominciato, finalmente, a procedere con maggior celerità". 

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