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Metro B2, Meleo ai cittadini: "Nessuno vuole bloccarla. Vogliamo rivedere il progetto"

I comitati hanno regalato una maglia con la scritta "Basta rinvii" per ricordare a Meleo che il prolungamento "S'ha da fare"

Hanno indossato una maglietta bianca con la scritta “Basta rinvii” e hanno partecipato alla commissione mobilità del Campidoglio, i comitati di quartiere Torraccia, San Basilio e Casal Monastero non si arrendono, per loro c’è un solo obiettivo: il prolungamento della linea B della metropolitana. 

I comitati regalano la maglia "Basta rinvii" all’assessora Meleo

Nei giorni scorsi, dalle nostre pagine, la delusione e l’amarezza dei comitati dopo le recenti dichiarazioni dell’assessora ai trasporti Linda Meleo sulle difficoltà a proseguire l’opera. Dai quartieri di periferia, oltre al disincanto, è arrivata anche la rabbia perché: “In due anni non è stato fatto nulla nei nostri quartiere in tema di mobilità”, spiegavano. “Abbiamo regalato una delle nostre maglie all’assessora Meleo – ha spiegato Elvina Gjoni del comitato di quartiere Casal Monastero – con la promessa che la metro s’ha da fare – ha aggiunto – a noi non interessa chi siano i colpevoli, vogliamo la soluzione al problema”. 

Meleo: “Nessuno vuole bloccarla”

Nella mattina di mercoledì la commissione: dalla riunione è emerso che il prolungamento fino a Casal Monastero, due fermate tra cui l'omonimo capolinea e la stazione intermedia di San Basilio, potrebbe ripartire “da una revisione progettuale e dalla richiesta di un finanziamento al Mit di 350-450 milioni”, come chiarito dall'assessore ai Trasporti, Linda Meleo. “Nessuno vuole bloccarla- ha aggiunto- ma l'attuale rapporto contrattuale con i costruttori non ci porta da nessuna parte e va concluso. Dovremo effettuare una project review”.

Le ditte dell’Ati hanno fatto causa al Comune

Il progetto originale prevedeva la realizzazione di un tratto di 2,8 km in sotterranea finanziato con 508,2 milioni, con un ribasso rispetto ai 560,5 di base d'asta. A mettere i soldi sarebbero dovuti essere la Regione con 99 milioni, il Comune con 67 milioni diretti e 133 attraverso un canone per 12 anni e 208 gli stessi privati, in cambio della valorizzazione immobiliare di alcuni lotti lungo la direttrice della linea, in altre parole case da costruire. Questa procedura, nel corso degli anni, si è arenata a causa dell'impossibilità di allineare e valorizzare con metri cubi di cemento le aree individuate, che poi si sono scoperte vincolate. La crisi del mercato immobiliare ha poi creato il resto del danno. Così le ditte dell'Ati che avevano vinto l'appalto hanno fatto causa al Comune. 

Stefano: “Roma non ruba niente se chiede un miliardo e mezzo”

“Attualmente- ha ricordato Meleo- c'è una causa in corso con l'Ati che aveva ottenuto l'appalto. Nel contenzioso ci chiedono 357 milioni”. Il Comune punta a vincere la causa e ottenere dal ministero circa 350 milioni per coprire la parte di finanziamento non diretto ancora mancante, ripartendo da zero. “Per le cinque nuove tranvie, la nuova Roma-Giardinetti, 50 mezzi e le funivie abbiamo già chiesto allo Stato 800 milioni- ha ricordato il presidente della commissione Mobilità, Enrico Stefano- Per il prolungamento della metro B fino a Casal Monastero ne servono circa altri 300. Infine chiederemo altri fondi, 200 milioni per la tranvia Tva (Termini-Vaticano-Aurelio), 50 per il tratto del tram Fori Imperiali-Venezia e forse qualcosa per la linea C. Non voglio fare confronti ma se Milano ha chiesto 800 milioni, Roma non ruba niente se chiede un miliardo e mezzo”. 
 

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