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“Made in Rebibbia. Ricuciamolo insieme”, i detenuti sfilano in passerella con le loro creazioni

L’iniziativa è stata avviata nel 2017 grazie all’accordo tra l’Accademia Nazionale dei Sartori e l’Istituto penitenziario di Rebibbia e vede il sostegno di BMW Roma

I detenuti aspiranti sarti per una sera sono stati anche indossatori. L’obiettivo? Formare figure professionali in grado di rispondere alle richieste del mercato e di creare opportunità concrete di reinserimento sociale. È questo il senso dell’iniziativa nata dall’accordo tra l’Accademia nazionale dei Sartori e l’Istituto penitenziario di Rebibbia dal titolo “Made in Rebibbia. Ricuciamolo insieme”, che rientra nel progetto più ampio della rieducazione e del recupero, filiale del BMW Group Italia che opera nella capitale, che ha finanziato l'acquisto di materiale didattico e attrezzature. 

Detenuti prima sarti e poi indossatori

In passerella hanno sfilato le creazioni “Made in Rebibbia” che racchiudono la proposta stilistica del laboratorio di Alta Sartoria e rappresentano i risultati del secondo anno di corso: giacche, gilet, pantaloni interamente realizzati dai detenuti aspiranti sarti che frequentano il corso e che per una sera sono stati anche indossatori. 

SpecialMente: il programma che punta all’inclusione sociale 

La scelta di BMW Roma di supportare il progetto si inserisce nel quadro delle attività di responsabilità sociale di impresa del BMW Group Italia con il programma SpecialMente che ha come pilastri fondamentali cultura, inclusione sociale, dialogo interculturale, sicurezza stradale. È una piattaforma che include tantissime attività e che testimonia come il tema sia radicato nella cultura aziendale di BMW Italia. Dal 2001 ad oggi, il progetto SpecialMente ha coinvolto oltre 750mila persone attraverso iniziative “on line” e “on land”. 

BMW: “Attraverso il lavoro è possibile dare una seconda opportunità”

Gianluca Durante, Direttore Generale di BMW Roma, ha commentato: “Oggi le aziende devono testimoniare il loro concreto impegno nella società attraverso iniziative e progetti che mirino a contribuire al miglioramento delle condizioni complessive del mondo in cui operano. Noi di BMW Roma abbiamo abbracciato questo progetto tre anni fa perché crediamo che sia un esempio di come, attraverso il lavoro e la creazione di professionalità, sia possibile dare una seconda opportunità a persone che hanno commesso degli errori nella loro vita e che stanno scontando la loro pena in carcere”. 

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