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Quale destino per la Cervelletta? Tavola rotonda alla Vaccheria Nardi

Revocato il provvedimento di custodia, il Casale della Cervelletta e i terreni limitrofi sono in stato di abbandono. Venerdì 22 gennaio la tavola rotonda per capire le sorti del bene

L'associazione 'Uniti per la Cervelletta' ha organizzato per il prossimo 22 gennaio una tavola rotonda per discutere della sorte del casale, del borghetto e degli ettari di terreno circostanti. L'appuntamento è fissato per le ore 17.00 presso i locali della biblioteca Vaccheria Nardi. All'evento prenderanno parte, Pier Luigi Mattera, direttore del dipartimento patrimonio Roma Capitale, Maurizio Gubbiotti, commissario di RomaNatura, Emiliano Sciascia, presidente del Municipio IV e alcuni cittadini e associazioni ambientaliste.

LA STORIA - In una nota diffusa dal coordinamento associazioni e cittadini 'Uniti per la Cervelletta', si legge: "Un bando pubblico ha assegnato nel 2014 alcuni terreni della tenuta della Cervelletta per 14 ettari, un casale e 2 annessi rurali  ad un “giovane agricoltore” sottoponendo ad un provvedimento di sfratto coloro che in quelle case vi erano nati e vi avevano vissuto per oltre cinquant’anni". Poi spiegano: "Attraverso un altro provvedimento, la Determinazione Dirigenziale 786 del 27/11/2014, il Patrimonio di Roma Capitale aveva affidato la custodia del Casale ‘Seicentesco, senza alcuna evidenza pubblica e con un certo grado di superficialità, ad una associazione pressoché sconosciuta al territorio che l’aveva trasformata in una specie di music bar".

E raccontando della dedizione verso il patrimonio della Cervelletta, spiegano ancora: "Per circa 15 anni il volontariato aveva supplito alla salvaguardia del bene pubblico patrimonio dei cittadini. Anni fatti di amore per quel bene storico, per quel paesaggio. Impegno civile e generosità hanno costruito occasioni e strumenti culturali a favore della collettività e nel massimo rispetto di un bene pubblico posto sotto la massima tutela". Poi contestano: "Con quella D.D. invece la Cervelletta è stata “messa a reddito” e al volontariato si sostituiva l’attività commerciale e l’interesse economico". Infine spiegano: "Sotto la spinta della protesta delle associazioni del territorio, il provvedimento di custodia è stato revocato e ora il Casale è in stato di abbandono e in forte degrado, in attesa di decisioni sul suo destino. C’è, ora, il bisogno di costruire insieme, nel rispetto e nella condivisione degli obiettivi e degli strumenti". 

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