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Muore Marisa Marcellino, donna simbolo di un intero quartiere: Tiburtino III saluta un pezzo di storia

Comunista e cattolica, è stata un simbolo di lotta. "Di donne come lei ne nasce una ogni cento anni"

Si chiamava Emilia Fulli ma era conosciuta da tutti come Marisa Marcellino la donna diventata simbolo di un quartiere: Tiburtino III, scomparsa nella giornata di sabato. Comunista e cattolica, Marisa è stata l’anima di tante battaglie combattute nel quartiere dove è nata e cresciuta: dal diritto all’abitare alle lotte in difesa dei più deboli. Avrebbe compiuto 80 anni nel maggio del prossimo anno se un malore non l’avesse portata via. 

Una vita dedicata alla famiglia e alla politica

“Marisa era vedova da tanti anni – ha raccontato ai nostri taccuini Giulia Pezzella, compagna di partito Rifondazione Comunista – nonostante si chiamasse Emilia tutti qui la chiamavamo Marisa come ha fatto da sempre la sua famiglia, è stata lei stessa a raccontarci un aneddoto – ha aggiunto Giulia – il primo giorno di scuola era convinta di non essere stata inserita in classe poiché aspettava di sentirsi chiamare Marisa e non Emilia; Marcellino invece è il cognome del marito che lei ha sempre usato”. Marisa, la chiameremo anche noi così, è stata volontaria della Croce Rossa e ha messo la sua vita al servizio della famiglia e della politica. “E’ stata presidente del comitato di quartiere Tiburtino III e ha organizzato la maggior parte delle lotte fatte negli anni a Tiburtino III” ha raccontato ancora Giulia.

Le lotte più significative di Marisa

Tra quelle più significative: “La lotta per la casa, le ristrutturazioni dei lotti, l’intitolazione di una scuola a Caterina Martinelli (una donna di Tiburtino III uccisa da una guardia PAI durante l’assalto a un forno nel 1944), l’assistenza ai tossicodipendenti fondando l’associazione La Tenda”. E anche in questa occasione la battaglia di Marisa è stata importante: “Lei, insieme ad altre donne del quartiere si è messa in strada con una tenda, appunto, per far capire come la tossicodipendenza stesse diventando un fenomeno sociale, ci ha aiutato a istituire lo sportello popolare nel quartiere” ha spiegato ancora Giulia. “Era una cattolica comunista, non parlava mai della sua fede ma era un elemento presente in lei, ascoltava gli altri e si batteva per i loro diritti” ha concluso. "Una donna eccezionale che ha sempre portato avanti le lotte senza avete timore dell'interlocutore, carismatica e incisiva": questo il ricordo che la famiglia Morelli, da sempre residente a Tiburtino III, ha lasciato al nostro giornale. 

I funerali si svolgeranno martedì 21 novembre alle ore 15.00 presso la chiesa di Santa Maria del Soccorso. 

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