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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Io, grillina per caso, delusa dalla scorrettezza del MoVimento Cinque Stelle"

L'ex assessora Brugiotti: "Giudicare la professionalità di una donna nel periodo di maternità è scorretto e ingiusto"

"Discriminata? In realtà mi sento più offesa come professionista. Sono state dette cose che sul mio conto mi offendono e danneggiano come professionista ed è quella verità che mi preme ristabilire". Emanuela Brugiotti da una settimana è sui giornali. Ex assessore al bilancio e trasparenza del IV municipio, è stata rimossa con un'ordinanza della presidente Roberta Della Casa mentre era ancora nel periodo di maternità. Mamma dai primi di gennaio, si è ritrovata catapultata al centro delle polemiche. Lei, senza cavalcare l'onda della discriminazione, tiene a far emergere la sua verità. 

Dottoressa Brugiotti, a distanza di 6 giorni dalla sua revoca ha capito quali sono i motivi della rimozione?

Devo rifarmi all'ordinanza in cui si sostiene che non  avrei comunicato la mia assenza con modalità disciplinate dal regolamento del Consiglio Comunale, non avvisando inoltre sui tempi della suddetta assenza, ne mantenendo contatti lavorativi con la Giunta ed, infine, che non avrei individuato gli obiettivi per il 2017.

Sono motivazioni che condivide? 

Premetto che sono diventata mamma di una bambina il 9 gennaio e che ho lavorato fino all'ottavo mese di gravidanza. Alle obiezioni che mi vengono mosse nell'ordinanza di revoca. 

Andiamo per punti. "L'assessore ha comunicato la propria assenza con modalità non disciplinate dal Regolamento del Consiglio Comunale". Come replica?

Premesso che è tutto da verificare che ci siano disposizioni del Regolamento del Consiglio Comunale applicabili al caso di specie, porre lo stesso alla base di un'ordinanza di revoca mi sembra quantomeno eccessivo. Quel che mi ha infastidito è stata la dichiarazione rilasciata a Repubblica da Della Casa secondo cui "ci sono state anomalie su come ci ha comunicato la sua assenza e anzichè parlare con me ha parlato direttamente con gli uffici". Come dimostrano delle mail in mio possesso ho prima dato comunicazione verbale alla Presidente e poi successivamente in data 14 novembre 2016 ho trasmesso certificato medico con pec indirizzata alla stessa Presidente, all'Assessore al Personale avvocato Giuliani ed al Municipio. 

Il rientro era stato concordato e non rispettato?

La data del rientro è stata proposta per il 13 febbraio e comunicata alla Presidente con mail del 23 gennaio. Successivamente, con mail del 12 febbraio è stata comunicata alla presidente l'impossibilità di rientrare il giorno dopo a causa di un secondo e recente intervento chirurgico (il primo è stato il parto cesareo del 9 gennaio, ndr) avvenuto d'urgenza il 25 gennaio. Nella stessa mail mi sono resa disponibile a spiegare telefonicamente i problemi. Ricordo inoltre che, oltre alla malattia documentabile, ero comunque ancora nel periodo della maternità e dell'allattamento, motivo più che legittimo a giustificazione della protratta assenza.

E sugli obiettivi del 2017 non consegnati?

La richiesta poteva essere sollecitata con altre comunicazioni mail o telefoniche; oppure si poteva far presente nell'appuntamento e nelle direttive richieste da me via mail il 23 gennaio, a cui la presidente non ha dato riscontro. Nella unica ed isolata richiesta degli obiettivi per il 2017, si legge che il progetto avrebbe dovuto essere supportato da dati storici e previsionali che, stante il mio stato non avrei mai potuto recuperare. Inoltre gli obiettivi  andavano necessariamente concertati con la Presidente e con la Giunta, organo a funzionamento collegiale, durante le riunioni a cui non ho potuto partecipare causa l'approssimarsi del parto. C'è poi un aspetto sinora mai emerso.

Cioè?

C'è una chat di lavoro tra la presidente e gli assessori, chat da cui sono stata esclusa. Mi è stata così preclusa la possibilità di conoscere il lavoro della giunta. 
 
La presidente Della Casa ha parlato di una sua mancanza di collaborazione, nel periodo della sua assenza, e di non aver prodotto atti. Come risponde?
 
Che fino a quando ne ho avuto la possibilità, perchè ero nelle condizioni di farlo, ho sempre svolto il mio incarico con assoluta serietà e coscienza e che giudicare l'operatività di una donna proprio nel momento della sua indisponibilità per maternità è eticamente scorretto ed ingiusto. 

Si è sentita discriminata? 

Certamente non mi sono sentita tutelata in un periodo di forte vulnerabilità per una donna come può essere quello dell'attesa della maternità. La mancanza di umanità e di sensibilità per le modalità con cui sono stata prima isolata e poi allontanata mi hanno ferito profondamente. Mi è stata revocata prima la delega al bilancio e poi quella della trasparenza; sono stata esautorata progressivamente delle mie funzioni senza mai essere avvertita prima e senza mai un confronto.
 
Come mai ha deciso di accettare la nomina ad assessore al bilancio?

 
Per l'attinenza dell'incarico con la mia figura professionale e per l'intento sociale di tutelare la collettività ed il bene pubblico.
 
Quindi non è una grillina militante? 

No, non ho mai avuto pregresse esperienze nel mondo della politica e non appartengo ad alcun schieramento politico.
 
E perchè l'hanno scelta allora?  

Per le mie competenze tecniche e perché cercavano una commercialista.

Non avevano gente all'altezza tra i loro attivisti?

Non saprei.
 
Le chiedo una considerazione finale. Non è più assessore: è più dispiaciuta o contenta di non far parte della rivoluzione a Cinque Stelle del Tiburtino? 

Da una parte sono molto dispiaciuta perchè non mi è stata data veramente la possibilità di farmi conoscere ed apprezzare per la mia professionalità essendo stata revocata solo dopo appena 5 mesi di lavoro; d'altra sono contenta di aver preso le distanze se questo dunque è il loro "modus operandi".
 

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