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Dalle mail isteriche agli schiaffi: ecco chi è Pirrone, il presidente ombra del Tiburtino

Prima la nota "bavaglio" per le opposizioni, poi la risposta alla cittadina: "Vada a Rebibbia a trovare Mafia Capitale", infine la richiesta di sfiducia targata PD

Alessandro Pirrone è stato nominato assessore il 21 giugno dello scorso anno, insieme all’intera giunta Della Casa, introdotto dalla minisindaca come “attivista impegnato da anni nel tavolo comunale inerente le tematiche dei lavori pubblici e proveniente dalla gestione dei territori di guerra”. Dalla sua nomina ad oggi Alessandro Pirrone ha fatto parlare di sè soprattutto per il carattere “particolare”, così tanto da portare le opposizioni a chiedere la sfiducia. Grande è infatti la fiducia in lui riposta dalla presidente Della Casa. Di lui si fida ciecamente, tanto che in municipio Pirrone viene visto come il vero presidente. E non sono mancate in questo anno vicende che lo hanno fatto desumere. Pirrone sarebbe, secondo i ben informati, il vero artefice dell'addio di Perazzini, assessore con cui non è mai andato d’accordo.

La nota bavaglio per l’opposizione prima e per tutti poi

A pochi mesi dall’insediamento la presidente del Municipio invia una lettera in cui chiede ai consiglieri di minoranza (prima) di non inoltrare richieste a enti terzi. Questo documento era stato redatto su carta intestata dell’assessore Pirrone e firmato invece dalla minisindaca. Le opposizioni hanno immediatamente gridato al bavaglio e gli autori hanno poi rettificato estendendo il “divieto” a tutti i consiglieri.

La richiesta di sfiducia che il PD ha presentato in aula

Qualche mese più tardi il Partito Democratico, sulla scorta della legge bavaglio e di altri episodi avvenuti tra le mura del municipio, ha presentato una richiesta di sfiducia per l’assessore Alessandro Pirrone. Portato in aula il documento non è stato votato dalla maggioranza, non ha raggiunto quindi le firme necessarie.

La mail alla cittadina: “Vada a Rebibbia a trovare Mafia Capitale”

Era lo scorso mese di marzo quando uno scambio di mail tra l’assessore Pirrone e una cittadina del quartiere Colli Aniene ha tenuto banco nella cronaca cittadina. Nella mail la residente lamentava lo stato di abbandono delle aree verdi e dei luoghi comuni, nella stessa lettera affermava anche di aver votato il movimento cinque stelle e di essere rimasta delusa dalla politica di governa attuata dai grillini. In risposta a questo l’assessore Pirrone aveva risposto “Per quanto alla vecchia amministrazione cui Lei si riferisce, Le ricordo che ha partorito mafia capitale, e se Lei era tanto contenta può serenamente fare dei passaggi a Rebibbia o Regina Coeli a portargli fiori e torte. Saluti Cordiali. AP. Questa reazione ha generato non poche polemiche nei locali del Municipio IV e non solo tra le opposizioni. “Il ruolo istituzionale deve essere rispettoso delle opinioni di tutti i cittadini” è stata all’epoca dei fatti la presa di distanze del movimento dall’atteggiamento di Pirrone. Il titolare di lavori pubblici e ambiente poi, in un’intervista rilasciata al nostro giornale, aveva spiegato: “Ho voluto usare l’ironia, a me otto mesi sono sembrati davvero pochi per dare una svolta all’azione di governo”.

Uno vale uno: la partecipazione come strumento di democrazia

Alessandro Pirrone è autore del libro “Uno vale uno”, un concetto base su cui si fonda l’intera filosofia politica del Movimento Cinque Stelle. All’interno del testo è spiegata la “Rivoluzione orizzontale che sta ridando dignità alla politica italiana e speranza in un futuro diverso” si legge nella descrizione.

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