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Sospeso il trasporto scolastico per i figli delle detenute del carcere di Rebibbia

Per due mesi saranno le associazioni Caritas e A Roma Insieme-Leda Colombini a sostenere i costi per effettuare il trasporto scolastico. Intanto è stata avviata una raccolta fondi

Da due anni il servizio di trasporto scolastico dedicato ai figli delle detenute del carcere di Rebibbia è stato sospeso. Un’iniziativa che consentiva ai bambini di uscire dalla casa circondariale per cinque giorni a settimana e frequentare gli asili nido. La mancata erogazione di fondi, però, ne ha di fatto interrotto lo svolgimento.

“E’ una questione a cui teniamo molto – ha commentato a Roma Today Gustavo Imbellone, membro del direttivo dell’associazione A Roma Insieme-Leda Colombini  - perché già vent’anni fa la fondatrice si interessò di consentire ai bambini la frequentazione agli asili lungo la via Tiburtina”. Una volontà che nel corso degli anni ha assunto i connotati di una vera e propria battaglia che ha consentito l’attivazione del servizio. “Il trasporto scolastico è stato poi interrotto – ha proseguito Imbellone – noi abbiamo denunciato questa omissione anche attraverso l’invio di lettere a diversi livelli istituzionali fino all’ottobre dello scorso anno ma nessuno ha risposto”.
I fondi stanziati per lo svolgimento del servizio negli anni passati hanno ammontato a circa 50mila euro l’anno compresivi dell’utilizzo di un pulmino, dell’autista e di due accompagnatori.

In assenza di sovvenzioni quindi è rimasto al buon cuore della Caritas e dell’associazione A Roma Insieme garantire il trasporto scolastico. “Abbiamo apprezzato l’iniziativa della Caritas di far fronte all’inerzia delle istituzioni svolgendo a proprie spese questo servizio, noi – ha concluso Imbellone – in accordo con don Sandro Striano, cappellano di Rebibbia, collaboreremo con la Caritas in termini economici per garantire il servizio per i prossimi due mesi”.

Emiliano Sciascia, ex presidente del Municipio e oggi consigliere tra le fila del Pd, ha precisato quanto fatto durante il mandato e a che punto si è interrotto l’iter che avrebbe consentito il trasporto scolastico. “Nel 2016 chiedemmo i fondi, come Municipio, al Comune per riavviare il servizio, con l’arrivo delle elezioni non siamo più riusciti a fare nulla”, ha spiegato. A questo ha aggiunto: “La nuova amministrazione municipale ha trovato circa 50mila euro che non si sarebbero potuti spendere entro la fine del 2016 (con il rischio quindi di perderli), risparmi di un bando partito durante lo stesso anno e riguardante i servizi sociali. Ma qui la Giunta pentastellata ha scelto di utilizzare i fondi per avviare un progetto di orti botanici nelle scuole di infanzia comunali. Fa una scelta. Ma avrebbe potuto lasciare quei fondi sempre dove stavano (capitolo di spesa del sociale) e fare un bando per riavviare il servizio”, ha concluso.

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