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Pietralata Via dell'Acqua Marcia

Un ponte tra sport e sociale: così il IV municipio aiuta l'integrazione dei diversamente abili

Il rapporto disabile/operatore è di uno a uno. La minisindaca: "Il sociale non è un modo per arricchire il sistema degli amici"

Nuoto, calcio, atletica leggera e arrampicata. Sono queste le discipline sportive organizzate all’interno del centro Fulvio Bernardini di via dell’Acqua Marcia a Pietralata e sono rivolte a cittadini con disabilità. Questa l’idea del progetto pilota che decollerà nel IV Municipio per coniugare lo sport al sociale. Oltre ai bambini potranno partecipare anche gli adulti che si trovano in difficoltà socio-economiche: per certificare questo sarà necessario presentare, in allegato alla domanda di partecipazione, anche il modello ISEE. Per iscriversi c’è tempo fino al 28 febbraio. 

"Il sociale non è un modo per arricchire il sistema degli amici"

“Per la prima volta al IV Municipio il sociale non è un modo per arricchire il sistema degli “amici” ma è finalmente volto all’inclusione e ai servizi duraturi invece che spot. Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto! Lo sport è sviluppo fisico armonioso ma anche uno stimolo psicologico e di crescita per l’individuo; è luogo di socialità ed inclusione” ha commentato la presidente del Municipio Roberta Della Casa.  “Questo progetto è rivolto alle disabilità e senza limiti di età e permetterà in maniera totalmente gratuita di avere accesso ad un’intera stagione di sport multidisciplinare. Due volte alla settimana con lezioni individuali e di gruppo presso il nostro impianto Fulvio Bernardini – ha aggiunto la minisindaca del Tiburtino - Lo sport è per tutti al IV Municipio”.

Il rapporto operatore/disabile sarà di uno a uno

“Il rapporto operatore/disabile sarà di uno a uno – ha spiegato Germana Di Pietro, presidente della commissione politiche sociali e capogruppo pentastellato del tiburtino – così da permettere all’utente di praticare la disciplina nel modo più sereno possibile”. Sui numeri: “Si possono accogliere dagli 80 ai 100 ragazzi a seconda delle loro scelte rispetto al calendario delle attività, così creiamo inclusione sociale”. 
 

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