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Le mille e una notte: la cooperativa sociale che fa “c’entro”

L'iniziativa per accompagnare bambini disabili ai centri estivi

E’ nata 22 anni fa la cooperativa sociale “Le mille e una notte” che si occupa di favorire l’integrazione e la socializzazione di soggetti diversamente abili, in prevalenza bambini. Lo fa attraverso il sostentamento degli enti pubblici ma quando le risorse economiche non sono sufficienti si ingegna per organizzare lotterie e eventi come nel caso di “C’entro”. Abbiamo raggiunto Massimiliano Pennica, vice presidente della cooperativa che ha snocciolato numeri e obiettivi e ha anche rivelato progetti futuri. 

I numeri della cooperativa

“Circa quattrocento gli utenti che usufruiscono dei servizi offerti dalla nostra cooperativa – ha spiegato Pennica – che vanta un numero di oltre 300 operatori specializzati nei servizi assistenziali”. E tra le attività svolte in prevalenza Pennica ha precisato: “Dagli asili nido agli sportelli di segretariato sociale e da quando, negli ultimi anni, sono stati ridotti i fondi pubblici ci siamo attivati con iniziative mirate alla raccolta di altri contributi”. L’ultima in ordine di tempo è stata la lotteria dal titolo “C’entro”. “Rispetto allo scorso anno in cui abbiamo raggiunto circa 20mila euro, quest’anno la soglia è diminuita di molto aggirandosi intorno ai 5mila euro – ha spiegato – si tratta di una lotteria che ha lo scopo di raccogliere fondi per consentire ai bambini disabili di prendere parte ai centri estivi, da qui il titolo dell’iniziativa che ha un duplice significato: intende “entrare” e “centro”. Ma in cantiere ci sono anche altre iniziative come quella in programma per il prossimo mese di maggio presso il teatro FaraNume al Lido di Ostia. 

"Amo il mio lavoro"

“Lavoro presso la cooperativa Le mille e una notte da oltre 15 anni – ha raccontato Elvina Gjoni, assistente educativo culturale – un ruolo che amo e che svolgo sempre con dedizione ed entusiasmo, se non ci fossero queste condizioni non si potrebbe fare questo lavoro, è importante favorire l’integrazione di bambini disabili con i bambini normodotati e la sinergia e la collaborazione che gravitano intorno alla nostra cooperativa rendono possibile tutto questo”. 

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