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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Colli Aniene, la differenziata a Roma ‘se po’ fa’: se la lezione viene dalla periferia

Nel quartiere a ridosso di Viale Togliatti la raccolta rifiuti porta a porta è partita nel lontano 2007, attestandosi subito al 63%. Esempio virtuoso? Non tutti i residenti la pensano così

Quando si parla di differenziata a Roma il caso di Colli Aniene viene spesso tirato in ballo come quello di un’ isola felice in un sistema che fa acqua da tutte le parti. Caso ancora più sui generis perché riguarda uno di quei quartieri di periferia che magari nell’immaginario comune vengono associati, con un po’ di superficialità, a sciatteria e degrado. E invece, almeno stando ai dati, i residenti di Colli Aniene hanno dato una bella lezione di civiltà a tutti i romani.

Introdotto dall’amministrazione Veltroni nel 2007, il sistema di raccolta porta a porta ha infatti fatto segnare subito un significativo, e se vogliamo clamoroso, 63 per cento di differenziata. Che nella Capitale, non c’è bisogno di dirlo, vuol dire record. Un sondaggio più recente (2010) effettuato da Customer Satisfaction ha confermato questo trend: il 93,4% dei cittadini esprime soddisfazione per il servizio, l’82 % non tornerebbe indietro e il 91% sarebbe d’accordo ad estendere la stessa modalità di raccolta rifiuti anche ad altri quartieri.

Cosa purtroppo impossibile perché si tratta solo a parole di raccolta porta a porta. Il sistema è invece condominiale, ed è stato pensato specificamente per determinate zone, come appunto Colli Aniene o la Decima, dove la maggior parte degli stabili possiedono un androne (esterno) in cui è possibile posizionare i cassonetti dei rifiuti. Un sistema ad hoc per le specifiche esigenze del quartiere e che secondo l'Ama ha permesso di raggiungere risultati importanti: “Materiali come carta, vetro, plastica, metallo sono stati ritirati dai Consorzi di filiera e avviati al riciclo. Gli scarti alimentari e organici, inviati all’impianto di Maccarese, sono stati trasformati nel fertilizzante naturale ‘Compostama’ per piante da vaso e orti, di cui viene consegnato un sacchetto in omaggio ai cittadini”.

E tuttavia non è tutto oro quel che luccica, e a cinque anni di distanza qualche crepa inizia ad emergere anche qui. Anzitutto gli errori dei cittadini nel differenziare, tant’è che più volte Ama ha fatto scattare delle sanzioni che sono risultate tanto più antipatiche in quanto comminate a tutti i domiciliati in un condominio, sebbene l’errore fosse in tutta evidenza di un singolo.
“Spesso – conferma un operatore dei rifiuti – si tratta di sbagli grossolani, come le bottiglie di plastica nell’organico. Possibile che dopo cinque anni non abbiano ancora imparato? Più che ignoranza mi sembra menefreghismo. E poi tocca a noi stare lì a toglierle”.

Una signora invece lamenta la scarsa igiene delle gabbie nelle quali vengono posizionati i cassonetti: “Non le puliscono mai e spesso tocca farlo a noi condomini”. Un’altra le considera anti estetiche, “sembra di stare a Rebibbia. Va bene la differenziata, ma un sistema diverso non si poteva trovare?”. Le lamentele più insistenti riguardano però l’assenza dei biosacchetti per l’organico che, dicono, non vengano distribuiti da più di un anno, e i residenti sono costretti ad arrangiarsi con le buste della spesa - che per fortuna, nel frattempo, sono diventate comunque eco compatibili. Insomma anche in quella che, dal punto di vista rifiuti, è considerata un' isola felice le noti dolenti non mancano. La novità, però, è che c’è perfino chi è contento del servizio e ringrazia l’Ama. E chi vive a Roma sa che non è poco.

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