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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Tiburtino

Casal Monastero chiede sicurezza: “Abbandonati da istituzioni e forze dell'ordine”

Il quartiere che collega Tiburtina e Nomentana, nato nel 1994, vive ormai un'emergenza sicurezza. Zaghini, presidente dell'Associazione “Casal Monastero”: “Ci sentiamo poco sicuri. Ecco le nostre proposte”

Presenza fissa delle forze dell'ordine e centri aggregativi che tolgano i giovani dalle strade: ecco cosa gli abitanti di Casal Monastero vorrebbero trovare quest'anno sotto l'albero di Natale. I residenti, organizzati in movimenti spontanei, ormai da anni portano avanti la “battaglia per la sicurezza” e lamentano “disattenzione e abbandono da parte di istituzioni e forze dell'ordine”.

Il quartiere, situato nella periferia nord est,  è nato nel 1994
. Nel frattempo, però, è cresciuto vertiginosamente in numero di abitanti e palazzi ma non parallelamente in servizi e scuole. La fortuna/sfortuna di questo lembo di città è la sua collocazione geografica, in un crocevia di facile accesso e ancor più facile uscita. E, per questo motivo, spesso preso di mira dalla piccola criminalità che sa di poter agire con facilità.

“Siamo vittime continuamente di piccoli e grandi furti oltre a danneggiamenti di varia natura, ci sentiamo poco sicuri”, ci ha spiegato Alessandro Zaghini, presidente dell'Associazione socio, sportiva e culturale  “Casal Monastero”.”Per noi è davvero un grosso problema. Questa estate abbiamo avuto un incontro alla Regione ed uno al Campidoglio. Ci hanno promesso l'invio di vigili di quartiere. Speriamo arrivino entro la fine dell'anno anche perchè, trattandosi spesso di episodi delinquenziali addebitabili alla microcriminalità o atti di vandalismo di giovani allo sbando, le presenze fisse dei vigili potrebbero essere una soluzione. Lo abbiamo già sperimentato qualche anno fa con la presenza dei poliziotti di quartiere che hanno in qualche modo fatto abbassare il verificarsi di questi casi”.

  Nei parcheggi pubblici del quartiere ci sono una quindicina di auto e camper abbandonati, sicuramente rubati  
Uno degli ultimi episodi registrato è il tentativo di rapina al supermarket Eurospin di via Ottaviano Conte di Palombara. Alcuni ladruncoli, infatti, hanno provato a far saltare con una carica di esplosivo la cassaforte del negozio ma il colpo è andato male perchè l'esplosivo è finito su un auto parcheggiata davanti allo stabile. “Anche se questo episodio è stato preso con ironia per il tentativo maldestro dei ladri”, ha dichiarato Zaghini, “la dice lunga su quello che dobbiamo subire continuamente, anche per via della nostra posizione, in un crocevia senza protezioni tra la Tiburtina e la Nomentana Bis”.

E' stata proprio la collocazione  “strategica” di questa porzione di periferia romana che ha permesso, anche in virtù dei pochi controlli, di creare qui un deposito di auto rubate. “Nei parcheggi pubblici del quartiere”, ci spiega ancora il presidente dell'associazione Casal Monastero, “ci sono una quindicina di auto e camper abbandonati, sicuramente rubati. Li abbiamo segnalati da tempo ma gli iter burocratici sono lunghi e non sono stati ancora rimossi.”

  Per gli adolescenti del quartiere non è stato fatto nulla  
Ciò che i residenti chiedono, dunque, è la presenza fissa di un posto di blocco che effettui controlli sulle auto sospette in entrata e uscita dal quartiere. Inoltre, preoccupati dalla crescita della microcriminalità, riconducibile alla presenza di giovani allo sbando, vengono chiesti servizi a loro dedicati per sanare la piaga del vandalismo e del bullismo. “Casal monastero dal 1994 è cresciuto molto come quartiere”, racconta ancora Alessandro Zaghini, “non solo in numero di residenti ma anche di adolescenti. Per loro, però, non è stato fatto ancora nulla. Mancano le scuole, non ci sono centri aggregativi e nemmeno una piazza, c'è solo la parrocchia. Per questo spesso i giovani annoiati si lasciano andare ad atteggiamenti e comportamenti socialmente pericolosi”.

“Ultimamente, dopo le nostre continue segnalazioni si vede girare qualche auto di forze dell'ordine in più ma non basta”,  ha aggiunto il presidente, “servono stazionamenti fissi”.
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