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Cacciata dopo aver denunciato maltrattamenti all'asilo: "Rivoglio il mio lavoro"

A cinque anni dall'indagine che ha portato all'arresto di due donne, parla Barbara Nasso

Era il febbraio del 2013 quando Barbara Nasso ha denunciato i maltrattamenti di una maestra nei confronti dei bambini, anche disabili, alla scuola materna San Romano di Portonaccio. Dopo le sue denunce sono state aperte delle indagini e l’inchiesta ha portato all’arresto di una maestra e della coordinatrice della scuola. A distanza di cinque anni Barbara Nasso ha deciso di raccontare ai giornali la sua storia, fatta di mobbing e minacce, perché adesso l’ex bidella di San Romano vuole tornare a fare il suo lavoro. (QUI LA STORIA)

"Ho visto la maestra dare uno schiaffo ad un bambino disabile"

“Ho visto la maestra dare uno schiaffo ad un bambino disabile, incitava i bambini più grandi a prendere a schiaffi quelli più piccoli quando litigavano, un alunno con problemi psicomotori veniva da me piangendo e mi raccontava di come la maestra gli tirasse i capelli”. A quel punto Barbara ha deciso di intervenire: “Un giorno ho fermato la maestra davanti la scuola e le ho detto che non mi piaceva il modo in cui trattava i bambini e lei ha ammesso di avere questi atteggiamenti, io la stavo registrando così ho consegnato la registrazione alla polizia e da lì è partita poi l’indagine con l’installazione delle telecamere in classe”. 

"Non potevo salire a prendere mio figlio"

Da quel giorno fino all’arresto delle due donne per Barbara Nasso è stato un periodo difficile: “Addirittura non ero autorizzata a salire al piano superiore della scuola dove tra l’altro vi era la classe di mio figlio – ha raccontato – erano sempre le altre bidelle a portarmi il bambino fuori fino a quando un giorno lui è scappato per le scale e a quel punto l’insegnante ha comunicato alla coordinatrice che il bambino non lo avrebbe affidato a nessuno se non a me”. Non solo, Barbara è stata quindi prima demansionata e poi “cacciata” per  "una lettera scritta alla mia azienda Roma Multiservizi in cui si chiedeva che non lavorassi più nelle scuole comunali e così sono stata mandata per strada a raccogliere l’immondizia".

"Rivoglio il mio lavoro"

Barbara non ha disdegnato questo nuovo lavoro durato anche poco, è stata affidata ad un’azienda di pulizie ma adesso lei vuole tornare a fare la bidella ed è anche questo il motivo per cui ha deciso di parlare: “Rivoglio il mio posto di lavoro, sono stata messa fuori perché ho denunciato i maltrattamenti sui bambini, avrei accettato se avessi fatto qualcosa di male ma non è così”. 

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