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Venerdì, 19 Aprile 2024
Casal Bruciato Casal Bruciato / Via Diego Angeli

Far west a Casal Bruciato: la mattina dopo il quartiere è ancora sotto choc

In piazza e nei bar non si parla d'altro. "Poteva davvero finire male", dicono in tanti. I sicari con la pistola si sono fatti strada tra i ragazzini che giocavano a pallone. Ed ora la paura è che si torni a "Casal Bronx"

“I fuochi d'artificio” sono sulla bocca di tutti. La mattina dopo gli spari in piazza, a Casal Bruciato non si parla d'altro. Chi non era in piazza descrive quei colpi appunto come fuochi d'artificio. Chi era in piazza invece è ancora scosso perché dice “poteva davvero finire male”. Male è invece finita per Giulio Saltalippi, rimasto ferito a gamba e addome ed ora in prognosi riservata al Pertini.

I FATTI – Mancavano pochi minuti alle 22 e Piazza Balsamo Crivelli, come accade spesso soprattutto d'estate era piena. Anziani, famiglie e ragazzini a caccia di un po' di fresco per sfuggire alla morsa di caldo. All'improvviso però la normalità viene rotta da una prima serie di spari. Colpi indirizzati contro un 33enne, Giulio Saltalippi, uscito dal carcere a novembre. A sparare sono in due, hanno i caschi integrali in testa. La vittima inizia a correre, a zigzagare tra le auto parcheggiate a bordo della piazza e i ragazzini che giocano. A seguirlo i due sicari, con la pistola in mano. Sotto choc una ragazzina racconterà poi alla madre: “Mi è passato a pochi centimetri. Mi sono messa a gridare e mi sono abbassata: pensavo mi volesse sparare, ma poi è andato oltre”.

L'oltre è la corsa proseguita in via Diego Angeli. Altri spari e la vittima che perde sangue sul marciapiede, per accasciarsi poi pochi metri più avanti. I sicari fuggono, i testimoni dicono a bordo di uno scooter. La gente resta sotto choc, ma ha la forza di chiamare in massa polizia e carabinieri che insieme con l'ambulanza accorrono sul posto. Sanfilippi viene portato al Pertini, con ferite ad una gamba e all'addome. Viene operato e tutt'ora si trova in prognosi riservata.

LA MATTINA SEGUENTE – Il mattino seguente nei bar della zona non si parla d'altro. Un signore anziano: “Negli anni '80 qui era un continuo. La zona la chiamavano Casal Bronx, perché si sparava di continuo. Poi c'è stata una vera e propria rinascita e per molti anni di questi fatti non ce ne sono stati. Da qualche mese però la paura è tornata”. Proprio in via Diego Angeli, qualche mese fa, una rapina in pieno giorno spaventò e parecchio sia i proprietari sia la gente fuori dall'esercizio. Racconta il proprietario di un bar: “Che questa non sia una zona normale è evidente. Di facce poco raccomandabili ne circolano, però ora parlare di Bronx mi sembra esagerato. Qualche giorno fa hanno ucciso uno a Prati, ne vogliamo parlare?”

SICUREZZA – Quando parli di sicurezza sono soprattutto gli anziani a lamentarsi. “La sera la piazza è tutta buia”, racconta una signora. “Per passare da qui (indica la zona dell'agguato), a lì (indica la zona oltre la piazza)  devi farti il segno della croce...”. Quando poi si chiede dei rom, la gente stranamente non si infervora: “Si ci sono, ma non sono loro che mi fanno paura. Al massimo li vedi che rovistano nell'immondizia, ti può dare fastidio vederli fare queste cose, ma non si azzardano ad avvicinarsi”, racconta un uomo sulla trentina.

VITTIMA – Giulio Saltalippi, vittima dell'agguato, nessuno lo conosce. Non a caso, a quanto si apprende, non risiedeva in zona, ma a Villa Bonelli, alla Magliana. Si tratta di un 33enne con precedenti penali per furto, lesioni, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. La vittima dopo la scarcerazione per indulto il 5 dicembre 2006, dopo un solo giorno si fece arrestare per una rapina a Rimini, alla Cassa di Risparmio di via Tripoli in Romagna.
 

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