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Sabato, 20 Aprile 2024
Casal Bruciato Casal Bruciato / Via Diego Angeli

Casal Bruciato, sgomberato l'Arci di via Diego Angeli. Protestano i residenti

Un centro antiviolenza, uno sportello di consulenza legale gratuita ma sopratutto un luogo di aggregazione. Avviata la petizione per chiedere il rinnovo della concessione

Le forze dell'ordine sono arrivate questa mattina all'Arci di via Diego Angeli, nel quartiere Casal Bruciato e, non senza momenti di tensione, hanno proceduto allo sgombero della struttura. Dai responsabili dell'associazione immediata la reazione: "Stiamo raccogliendo le firme per chiedere il rinnovo della concessione".

Qui al civico 137 di via Diego Angeli a Casal Bruciato, in uno dei quartieri del Municipio Roma IV, sono state tante le attività che per anni hanno fornito assistenza a donne, anziani e bambini. Uno sportello antiviolenza ma anche uno di consulenza legale, non solo, in quella che fino a questa mattina è stata la sede dell'Arci anche uno spazio dedicato ad una giovane ragazza in dialisi che qui custodiva le sue medicine e uno spazio gestito dalle suore per assistere anche da un punto di vista sanitario gli anziani. A far parte della struttura anche una pista di macchinette. 

Stando a quanto si apprende "il provvedimento si è reso necessario in quanto l'associazione non ha pagato per dieci anni all'amministrazione comunale il dovuto canone mensile". Dall'Arci però commentano: "Eravamo in causa con il Comune, inizialmente abbiamo pagato un canone di locazione pari a 800 euro, poi di 550 per l'ampiezza dei locali, intanto i bollettini non ci sono più arrivati, siamo andati a chiedere spiegazioni ma hanno temporeggiato fino allo sgombero di oggi".

"Questo è un luogo molto importante per noi - commenta una residente - un vero e proprio centro di aggregazione anche per i ragazzi che invece di stare per strada usano i locali per giocare. E' gestito da persone meravigliose e per noi residenti rappresentano un aiuto fondamentale". Sullo sgombero di questa mattina spiega: "Abbiamo sentito confusione e così siamo scesi in strada, ci sono stati momenti di tensione, noi donne abbiamo iniziato ad urlare".

Nonostante siano stati in tanti ad intervenire questa mattina lo sgombero è stato portato a termin e il locale è stato riacquisito dal Comune. Ma i residenti non ci stanno a veder chiudere una realtà come questa, come non ci stanno i responsabili della struttura che dalle primissime ore del pomeriggio hanno avviato una petizione per chiedere il rinnovo della concessione.

"Abbiamo già superato le cento firme - commenta Pasquale Signorelli, tra i responsabili della struttura - c'è gente in fila che aspetta di firmare". La petizione continua fino a domani mattina: "Resteremo qui tutta la notte, una volta raccolte le firme le consegneremo agli uffici del Patrimonio per chiedere un rinnovo della concessione".

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